il GURU della stampa 3D e la ventilazione
Ciao,
sono il GURU (che parolone) della stampa 3D e collaboro con FILOALFA per aiutarvi nelle vostre stampe.
Oggi tratteremo un argomento che spesso fa disallineare tutti i chakra: l'errata ventilazione.
Ebbene sì, l'"aria", così piacevole quando fresca e leggera in una giornata d'estate, può essere devastante per le nostra stampe.
Partiamo dal presupposto che la ventilazione durante la stampa è utilizzabile solamente per materiali a basso coefficiente di ritiro, ad esempio il PLA, e che è utile per "fissare" subito la plastica una volta uscita dall'ugello.
È indispensabile quindi per ottenere degli ottimi overhang, delle sporgenze definite senza utilizzo di supporti.
L'importante in questo caso è indirizzare l'aria della ventola in modo perpendicolare al piatto di stampa e non di taglio perché altrimenti si ha l'effetto curvatura che non vogliamo.
E' invece assolutamente sconsigliata durante la stampa dell'ABS e di tutti i materiali che soffrono di warping o ritrazione; basta un soffio e, BAM, stampa rovinata. Il motivo principale è la diminuzione dell'adesione tra i layer che facilita la delaminazione e la ritrazione del materiale già di per se problematico.
Quando stampate questo tipo materiali non solo non dovete ventilare, ma dovete evitare anche spifferi, correnti, folate, ecc. quindi fate tardare le odalische con foglie di palma per rinfrescarvi, o rimandate l’asciugatura dei capelli con il phon (anche se a volte il phon può essere utile in post produzione, ma di questo ne parliamo un’altra volta).
In conclusione: fate attenzione nella scelta del materiale, proteggete la vostra stampa dall’aria indesiderata, ventilate quando è necessario e respirate...(ma lontano dalla stampante altrimenti siamo punto a capo ;) )
